La nostra storia
Il Dijaški dom – Casa dello Studente Sloveno “Simon Gregorčič” fu istituito nel 1945, nella difficile situazione del dopoguerra. La sua istituzione avvenne contestualmentealla riapertura delle scuole con lingua d’insegnamento slovena, per le quali rappresentò un validissimo supporto, poiché consentì a molti giovani sloveni di accedere all’istruzione, potendo contare su una struttura che offriva loro vitto, alloggio e assistenza nello studio. I primi anni la Casa dello Studente trovò la sua sede nella dismessa caserma dei carabinieri che sorgeva nei pressi della stazione ferroviaria di Gorizia. Nel 1948 fu trasferita al primo piano dell’attuale edificio di via Montesanto, di cui solo in seguito occupò anche gli altri locali. I convittori provenivano soprattutto dai paesi del circondario di Gorizia (San Floriano, Plessiva, Ronchi, Doberdò), oltreché dal capoluogo stesso. Negli anni ’70 e ’80 ve ne furono anche molti che venivano dalla Benecia.
Per quasi cinque decenni la Casa dello Studente ha svolto l’importante ruolo di un’istituzione sociale che ha permesso alle giovani generazioni della minoranza slovena in Italia di ricevere un’istruzione nella propria madrelingua. Sotto questo aspetto il Dijaški dom ha avuto una parte eccezionalmente significativa nella conservazione del senso di appartenenza nazionale, in particolare se si pensa che esso accoglieva anche bambini e adolescenti della provincia di Udine, dove non esistevano scuole in lingua slovena. Oltre ad assicurare la necessaria assistenza didattica e adeguate condizioni alloggiative, la Casa dello Studente contribuì anche alla crescita culturale dei propri alunni, organizzando corsi preparatori di canto corale e di recitazione in vista soprattutto dei saggi finali e di altre manifestazioni. I convittori e le convittrici presentavano le loro recite anche in città, in particolare nella sala-teatro “Al Ragno d’Oro”.
Negli anni ’70 il Dijaški dom conobbe una sorta di rinascita, divenendo un vero centro di irradiazione delle attività culturali giovanili dell’Isontino. Allievi e allieve furono investiti di maggiori responsabilità nella vita interna del Dijaški dom, soprattutto per quanto concerne l’organizzazione delle attività culturali e sportive. La Casa dello Studente aprì le proprie porte anche ad organizzazioni giovanili esterne. Al suo interno nacque inoltre la “Società Sportiva Dom”. Ogni anno, durante i mesi estivi, il campo da gioco esterno del Dijaški dom ospitava tornei di pallavolo e pallacanestro: in questo periodo la Casa dello Studente rappresentò un centro di riferimento per gli sloveni di Gorizia.
Agli inizi degli anni Novanta le mutate condizioni socio-economiche delle famiglie e il manifestarsi di nuove esigenze da parte della popolazione studentesca provocarono un notevole calo del numero dei convittori, il che convinse la direzione a imprimere un indirizzo diverso alle attività del Dijaški dom, dando ad esse una valenza non più educativo-assistenziale, ma educativo-formativa. Il convitto fu chiuso, ma alle famiglie fu offerta una ricca gamma di servizi, che vanno dal doposcuola pomeridiano al trasporto degli alunni dalle rispettive scuole al Dijaški dom, alla mensa e a tutta una serie di corsi di formazione. Da allora, il numero degli allievi è andato progressivamente crescendo fino a stabilizzarsi negli ultimi anni intorno alle 90 unità.